RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, Belgorod sotto attacco, ma i Russi stringono la morsa su Severodonetsk 12/05/2022 | IGOR MARKIC

Tra ieri sera e stamattina si è registrata una nuova ondata di attacchi aero-missilistici non solo nell’est e nel sud dell’Ucraina, ma su buona parte del territorio. I Russi continuano così a colpire le infrastrutture strategiche del paese, depositi di carburante, munizioni e viveri nel tentativo di ridurre l’alimentazione dello sforzo bellico ucraino. I risultati di questi attacchi probabilmente si faranno sentire più nel lungo periodo, mentre gli Ucraini, per ciò che concerne gli aiuti occidentali, hanno già iniziato ad impiegare gli obici da 155 mm M777 forniti da Americani, Canadesi e Australiani.

Sul terreno vanno registrati una serie di cambiamenti molto importanti. Nel nord-est, nel settore di Kharkiv, gli Ucraini stanno allargando l’area sotto il proprio controllo e si sono avvicinati al confine con la Russia; secondo alcune fonti sarebbero a 10 km. La controffennsiva è condotta principalmente da truppe leggere, in particolare paracadutisti, guidate anche da volontari/consiglieri occidentali, che si spostano velocemente a bordo di "tecniche". Il risultato è che adesso l’artiglieria delle forze di Kiev può battere il territorio russo e ieri lo ha fatto prendendo di mira il villaggio di Solokhy, nell'oblast di Belgorod, poi evacuato. Sempre a Belgorod, stanotte è stata segnalata l’attività della difesa antiaerea russa con notizie di voli di aerei e di un deposito di carburante in fiamme. L’avanzata ucraina a Kharkiv, che ha messo al riparo dal fuoco dell’artiglieria russa la seconda città dell’Ucraina, ha però anche delle conseguenze sulle linee logistiche e di rifornimento russe verso l’asse Kupiansk-Izyum, tanto è vero che i Russi starebbero spostando forze in quella direzione per cercare di contrastare l’attività degli ucraini.

Nel Donbas, le forze cecene e le milizie della LPR avrebbero catturato, dopo mesi di feroce battaglia, Rubizhne, 13 km a nord di Severodonetsk. Le notizie, di fonte cecena e rilanciate dal Canale Telegram filorusso Rybar, non sono confermate, ma alcuni video mostrano militari ceceni e della LPR nell’area del complesso chimico di Zarya, dove erano asserragliati gli ultimi difensori ucraini della città. Queste notizie fanno il paio con quelle che danno catturata dai Russi anche Vojevodivka, tra Rubizhne e la stessa Severodonetsk. Se tutto ciò fosse confermato, la situazione per le forze ucraine poste a difesa di questo importante centro nel Donbas si aggraverebbe ulteriormente. Anche perché, a quanto ci risulta da nostre fonti locali, nonostante l’”artillery sniping” ucraino abbia distrutto 2 ponti campali sul fiume Seversky Donec, i Russi ne avrebbero gettati altri e starebbero continuando ad alimentare una piccola testa di ponte nell’area di Bilohorivka (composta al momento da un paio di Battle Group “sottoforza”), 25 km ad est della stessa Severodonetsk che, a questo, punto rischia veramente di essere completamente circondata. In quest’area molto boscosa, come ci confermano nostre fonti, l’Esercito Russo sta ottenendo ottimi risultati impiegando tattiche da “swarming warfare” con gli Spetsnatz: piccoli raid simultanei a sciame contro le postazioni ucraine. Di sicuro, i prossimi 2-3 giorni saranno decisivi in questo senso. Parallelamente, le forze di Mosca, dopo aver preso Popasna, hanno catturato anche Nyzhnie e Toshkivka, ad una ventina di chilometri a sud di Lysychansk. In questo settore, uno degli obbiettivi è il centro di Bakhmut, ad ovest di Popasna, cerniera tra gli oblast di Lugansk e Donetsk e snodo dove passa l’autostrada M03 che, ricordiamolo, collega Kiev con Kharkiv e i centri più importanti del Donbas, a cominciare da Slovyansk.

Negli altri settori non si segnalano grandi novità. Le forze di Mosca continuano a bombardare l'acciaieria Azovstal a Mariupol, utilizzando l’artiglieria (dopo aver preso anche il controllo della parte sud del complesso, più rialzata rispetto al resto) e pure bombardieri a lungo raggio Tu-22, nel tentativo di “chiudere” gli sfoghi del sistema di tunnel e cunicoli dell'acciaieria verso l’esterno. Nel sud, i Russi continuano a rafforzare le loro posizioni a Kherson, in particolare nel settore settentrionale, dove hanno creato almeno un paio di FOB (Forward Operating Base), mentre proseguono praticamente senza sosta i “duelli” con l’artiglieria ucraina di Mikolaiv e i bombardamenti nel distretto di Khrivi Rih.

Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE